Griinuoscing

Fotografie di:

Donatella Bajo – Roberto Besana – Anna Calabrese – Roberto Ceccarelli – Biagio Di Meglio – Domenico Ferreri – Bruno Panieri – Antonia Rana – Giorgio Rossi – Luca Tizzi

Lo scopo di questa collettiva è quello di promuovere nell’osservatore una riflessione rispetto alla fruizione dell’ambiente, del verde, di prodotti correlati.

Il termine “greenwashing” può essere tradotto in italiano come ecologismo o ambientalismo di facciata. È una la strategia di comunicazione e marketing molto diffusa, importante per imprese, organizzazioni, istituzioni politiche. Serve a costruire un’immagine positiva del proprio operato sotto il profilo dell’impatto ambientale, per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da effetti negativi per l’ambiente dovuti ad attività o prodotti. È una strategia iniziata intorno agli anni ‘70,

da allora in poi il colore verde viene associato a qualsiasi cosa riguardi il rispetto dell’ambiente. I prodotti alimentari biologici sono immediatamente distinguibili nei supermercati per la loro confezione verde negozi, così i saponi dentifrici, cosmetici, la benzina, tutto è verde. Non ci facciamo più caso, non controlliamo le etichette, diamo per scontato che siano prodotti naturali, rispettosi dell’ambiente. Il nostro rapporto con l’ambiente è spesso dicotomico, amiamo la Natura, ma la consideriamo spesso elemento d’arredo interno o per il giardino, alla stregua di un tavolo una sedia, un soprammobile. Vogliamo piante a pronta crescita, oggetti estetici. Li comperiamo al supermercato o da Ikea invece che al vivaio.

Proviamo a chiedere a un commesso qualche consiglio. Probabilmente non sa distinguere una pianta viva, in vendita, da un pacco di pasta, da una scatoletta di tonno, o da una busta d’insalata. Sono tutti prodotti. Le amministrazioni pubbliche promuovono la realizzazione di aree verdi, spesso in un progetto sono fazzoletti rispetto a quello che viene realizzato in cemento.

Dopo la realizzazione di un giardino pubblico o l’impianto di alberi lungo una strada non avviene nemmeno la manutenzione ordinaria, le piante muoiono, se si ammala un albero storico viene semplicemente tagliato mentre spesso potrebbe venire curato. La manutenzione del verde e altri interventi ambientali non danno visibilità, pochi se ne accorgono. I politici rincorrono la visibilità.

Pochissime città, meno che mai cittadine o paesi dispongono di un servizio giardini. Quello di Roma anni or sono contava 1300 giardinieri, attualmente sono 250, a fronte di una città enormemente cresciuta in estensione.

“The true green – Capre & Pascoli”

Fotografie di:

Edmondo Di Loreto – Biagio Di Meglio – Anna Calabrese – Luca Pignataro – Maristella Belvedere – Anna Iacono

ZOORISTUR è un’azienda agricola con ha sede a Barrea (AQ) nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nata nel 2020 grazie a ITALIA ROMANO e PIETRO D’ANNESSA, è attiva nel campo della zootecnica, nella ricerca e sviluppo e nel turismo. L’allevamento si fonda su una molteplicità di valori aziendali e territoriali con un riscontro diretto nella conduzione delle attività primarie. L’obiettivo è la realizzazione ed il consolidamento di un’azienda agricola-zootecnica multifunzionale ed evoluta, resa possibile implementando attività che aggiungano valore ai prodotti dell’allevamento.

Oggi la struttura ospita un caprile con 300 capre selezionate di razza Maltese, allevate per la produzione di latte, derivati e carne. Si prevede che all’attività agricola si applichi una zootecnia di precisione: con l’ausilio e l’impiego di nuove tecnologie gli animali saranno costantemente seguiti e monitorati dal punto di vista della salute e del benessere al fine di aumentare la loro produttività. Le fasi di approvvigionamento, stoccaggio e razionamento saranno regolate da software all’avanguardia tarati su obiettivi produttivi e benessere degli animali.

Accanto all’allevamento caprino, Italia e Pietro hanno reintrodotto una decina di cani Abruzzesi atti alla difesa delle greggi, curandone l’addestramento e le dinamiche di gruppo come da tradizione.

L’aggettivo più calzante per il progetto ZOORISTUR è “Attuale”. Pratiche tradizionali calate nei tempi moderni