Verso la fine del XVIII sec. si affermarono procedimenti ottico-meccanici di rilevazione del profilo delle persone. Questi metodi semi-automatici di raffigurazione comportavano la presenza fisica della persona in posa e l’impiego di apparecchiature ottiche, come la camera obscura associata al pantografo, ma ancora mancava la componente chimica di registrazione dell’immagine che caratterizza la fotografia.
Tali sistemi vengono comunemente considerati come precursori dell’invenzione fotografica.
Il più noto di questi procedimenti è il Physionotrace, in uso a partire dal 1875 e inventato da Gilles Louis Chrétien, violoncellista alla corte di Versailles. Il ritratto, direttamente prodotto con l’ausilio del dispositivo, poteva essere realizzato a grandezza naturale e in questo caso era denominato «grand trait». Più frequentemente il profilo veniva però eseguito in riduzione, grazie ad un pantografo che consentiva di concludere il lavoro con rapidità e precisione.
Photo-Physionotrace propone l’interpretazione fotografica dell’antico procedimento, producendo la silhouette per proiezione diretta del profilo del soggetto. Infatti il prelievo dell’immagine avviene solo attraverso la proiezione dell’ombra, senza fotocamera e senza obiettivi (processo off-camera). L’impressione avviene su carta fotosensibile ai sali d’argento e l’impronta fotografica del profilo è pronta in pochi minuti per essere montata ed esposta e/o consegnata.
La performance Photo-Physionotrace si sviluppa grazie alla partecipazione attiva di chi si fa ritrarre: chi posa imprime la propria impronta fotografica diretta e dunque è attore protagonista e fotografo di se stesso. Il procedimento resta un puro atto ottico-fotografico.
Album fotografico dei profili photo-physionotrace realizzati nel corso di Brescia Photo Festival 2017

GABRIELE CHIESA

Si occupa di studi e ricerche nell’ambito del linguaggio fotografico, della storia della fotografia e degli antichi procedimenti fotografici. Si è laureato con una tesi su “Uso e funzione sociale dell’album di famiglia”.
Autore di contributi ICPAL relativi alle antiche tecniche fotografiche ed alla valorizzazione delle immagini d’epoca, ha pubblicato “Dagherrotipia, Ambrotipia, Ferrotipia Positivi unici e processi antichi nel ritratto fotografico” e “Come vedo l’immagine”.
Fondatore di Gruppo Ricerca Immagine. Curatore culturale della Fondazione Negri. Docente ImageAcademy e PhD Seminars/Courses di fotografia dell’Università degli Studi di Brescia. Animatore di Phototrace.

Sabato 30 Settembre 0re 10.00